Anche per i giornalisti scatta la possibilità di cumulare i contributi versati nelle varie casse professionali e quelli versati all’Inps. E’ stata infatti definita la convenzione quadro fra l’Inps e l’Adepp (Associazione delle Casse di Previdenza dei Professionisti) che permette ai Professionisti di riunire i contribuiti versati in più gestioni ed ottenere così un’unica pensione. L’accordo intende non penalizzare tutti quei lavoratori che hanno avuto “carriere mobili”, con contribuzioni miste.
La domanda per accedere alla pensione di vecchiaia in cumulo andrà presentata all’Ente, o alla Cassa di ultima iscrizione, che provvederà ad inserire la data in cui verranno raggiunti i requisiti anagrafici più elevati rispetto alla cosiddetta legge Fornero o, laddove risulti essere di ultima iscrizione alla Cassa, gli ulteriori eventuali requisiti diversi da quelli dell’età e dell’anzianità contributiva.
Per rendere operativa l’intesa, l’Inps dovrà sottoscrivere convenzioni con ogni singolo Ente, come ad esempio l’INPGI (giornalisti), e rilasciare la nuova procedura automatizzata che costituirà la piattaforma informatica comune per la gestione di tutte le prestazioni in cumulo.
Grande soddisfazione sull’intesa raggiunta sul cumulo gratuito dei contributi pensionistici la esprimono i vertici dell’INPGI. “Si tratta di una misura che l’INPGI chiedeva fin dal 2008 per poter tutelare tutti i colleghi con contribuzioni maturate presso l’Enpals, l’Inpdap o l’Inpgi 2 che finora non erano compresi nella legge Vigorelli che assicura il cumulo gratuito solo per le contribuzioni Inpgi e Inps” afferma la Presidente dell’ INPGI Marina Macelloni che aggiunge: “il provvedimento non comporta oneri aggiuntivi per l’Inpgi né delibere di attuazione da parte del Consiglio di amministrazione”.
Sui tempi di realizzazione, l’ AdEPP auspica invece un rapido avvio di tutte le procedure per garantire il pagamento in tempi certi delle pensioni.
Con la nuova norma, chi matura i requisiti contributivi e anagrafici per la pensione di vecchiaia (attualmente 66 anni e 7 mesi) o di anzianità (attualmente 42 anni e 10 mesi di contributi – un anno in meno per le donne), potrà andare in quiescenza anche se nella sua vita lavorativa i contributi li ha versati in gestione diverse, comprese quelle separate (ad esempio in Inpgi 1 e Inpgi 2 per i giornalisti), senza più doverli riunire nella gestione principale come accade oggi con il meccanismo della ricongiunzione onerosa.
Significa, ad esempio, che se un giornalista ha 30 anni di contributi Inpgi 1 e 12 anni e 10 mesi di Inpgi 2 (o di Inps, Enpals, Inpdap e altri) potrà andare in pensione senza dover pagare oneri, con l’assegno che verrà pagato pro-quota da ciascuna gestione.
La norma sul cumulo gratuito dei contributi è una delle misure previdenziali introdotte con la Legge di Bilancio 2017 ed interessa tutti quei giornalisti, che hanno svolto altre attività diverse da quella giornalistica.