lunedì, Ottobre 14

Varato il fondo nazionale straordinario per l’editoria: “Una notizia positiva in un momento difficile, ora rilanciare anche la legge regionale umbra”

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“Una buona notizia arriva sul fronte occupazione in un momento in cui di cose positive ce ne sono poche”. Lo dice il presidente di Assostampa Umbria Massimiliano Cinque, commentando il decreto che stanzia fondi straordinari per l’editoria. “E’ un elemento che aiuta i giovani giornalisti e può invertire la rotta sul fronte dell’utilizzo dei contratti co.co.co”, afferma il presidente. “Ora – sottolinea – serve un confronto con il governo che si insedierà tra pochi giorni e una nuova legge per l’editoria. A tale proposito – aggiunge – ritengo che sia utile e necessario riprendere al più presto il dialogo con la Regione Umbria proprio per dar seguito all’iter della legge regionale sul settore editoriale, ferma da troppo tempo e che invece potrebbe essere un aiuto ulteriore anche a livello umbro”.

Il giudizio positivo del segretario generale Fnsi Lo Russo: “Il decreto di stanziamento delle risorse per l’editoria per il 2022, firmato oggi dal sottosegretario Giuseppe Moles, rappresenta una salutare boccata d’ossigeno per tutta la filiera dell’informazione”. Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana. “È particolarmente positivo – rileva – che, fra le altre cose, siano stati previsti finanziamenti ad hoc per l’assunzione di giovani giornalisti in possesso delle competenze necessarie per lo sviluppo digitale e per incentivare le aziende a trasformare i contratti a tempo determinato e di collaborazione coordinata e continuativa in rapporti di lavoro subordinato stabili. Si tratta di un passaggio significativo, frutto della costruttiva e positiva interlocuzione della Fnsi con lo stesso sottosegretario Moles e con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando”. “L’auspicio – conclude Lorusso – è che a queste misure, necessarie per sostenere il settore e il mercato del lavoro duramente provati dalla crisi di un modello industriale, possa seguire al più presto un confronto serrato con governo e parlamento per individuare misure strutturali adeguate, a cominciare da una nuova legge per l’editoria, necessarie per governare la transizione digitale e rilanciare il mercato del lavoro”.

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