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Alessandra Costante al congresso di Stampa Romana: «La forza del nostro sindacato è l’unitarietà»

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Intervenendo in apertura dei lavori insieme con il presidente Di Trapani, la segretaria generale ha ricordato le sfide che aspettano la Fnsi e ribadito, fra l’altro, che «grazie al contratto di lavoro abbiamo tutele e garanzie che dobbiamo difendere ed estendere a tutti i colleghi».

«Ricordiamoci che, grazie al contratto di lavoro, i giornalisti italiani hanno ancora garanzie e tutele che i colleghi di tutta Europa ci invidiano. Garanzie e tutele che vanno difese ed estese a tutti coloro che fanno i giornalisti. Il nostro dovere è quello di difendere chi fa questo mestiere con i vecchi e con i nuovi mezzi di informazione e di farlo facendoli entrare nel nostro sistema onorando il patto che ci lega ai sindacati confederali. A meno che qualcuno non abbia idea di traslocare in altre case». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, intervenendo in apertura dei lavori del X Congresso di Stampa Romana, giovedì 2 marzo 2023.

«La nostra unitarietà: questa – ha aggiunto – è forza del nostro sindacato, che affonda le sue radici nella libertà di informazione racchiusa nell’articolo 21 della Costituzione. La Fnsi lo ha ribadito ancora ieri, replicando ai promotori del nuovo disegno di legge sulla diffamazione, che, ad esempio, prevede sanzioni economiche per giornalisti ma non per i querelanti temerari, e questo non va bene».

Per Costante, «questo sindacato non va riformato, ma gli vanno dati strumenti attuali con cui lavorare: una nuova legge sull’editoria, una nuova legge sull’accesso alla professione sono necessarie per poter guardare al futuro e per affrontare oggi le sfide poste dallo sviluppo tecnologico».

La segretaria generale Fnsi si è poi soffermata sul rapporto con i Cdr, «parte fondamentale del sistema», e ha affrontato il nodo delle condizioni dei lavoratori autonomi. «Sono la nostra periferia da illuminare – ha detto – ma non riusciamo a parlare di loro sui nostri giornali. Né la Fieg ne vuol parlare ai tavoli per il rinnovo del contratto».

Quindi un passaggio sul lavoro svolto negli ultimi anni con Aran in tema di uffici stampa nella pubblica amministrazione. «Un contratto per i colleghi che lavorano nel pubblico sarebbe una soluzione meravigliosa, peccato che l’Aran non firmi contratti con i piccoli sindacati come il nostro, ma contratti di comparto. Resta il tema di dare corretto riconoscimento e di ottenere rappresentanza reale per i giornalisti del settore pubblico e resta aperto il dialogo con Cgil, Cisl e Uil per raggiungere questo obiettivo», ha spiegato Alessandra Costante.

«Sento ripetere spesso che “nessuno si salva da solo”. Vero – ha concluso –. Ed è vero che la Fnsi si salva se si salvano le Associazioni regionali di Stampa e chi ci lavora. Dopo la mutazione dell’Inpgi dobbiamo perseguire l’autonomia economica del sistema, ma senza diventare per forza dei manager, trovando piuttosto il modo di mettere a fattor comune i servizi per i colleghi, ribadendo con forza i principi che permeano la nostra identità».

Al primo giorno di Congresso dell’Assostampa presente anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, che, dopo aver ringraziato i lavoratori di Stampa Romana e Paolo Butturini, predecessore del segretario regionale uscente, ha anticipato le linee guida del suo mandato in Federazione. «Sarò garante dello Statuto – ha spiegato -. Uno Statuto che cita espressamente la Costituzione, i cui valori dobbiamo lavorare per consegnare a chi verrà dopo di noi. E per questo sabato saremo in piazza a Firenze con i sindacati confederali alla manifestazione a difesa della scuola e della Costituzione».

Quindi un passaggio sulla relazione del segretario regionale Pappagallo: «Condivido il suo appello al rispetto: applichiamolo. Anche, ad esempio, dando atto a chi, di recente, ha firmato accordi per assunzioni e giusto contratto in Rai».

Infine alcuni temi «da affrontare con urgenza», come la riforma della diffamazione («il testo presentato ieri è largamente insufficiente ed elude nodi cruciali come le querele e le liti temerarie», ha osservato Di Trapani); la riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza, rispetto alla quale «serve più determinazione nel chiedere di metterci mano nell’interesse dei cittadini ad essere informati»; la vicenda del nuovo capo ufficio stampa della presidenza del Consiglio, Mario Sechi. «Il direttore dell’Agi continua firmare l’agenzia nelle stesse ore in cui è ufficiale la sua nomina a palazzo Chigi, a partire da lunedì prossimo. Mi sembra poco opportuno», ha concluso il presidente Fnsi.

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