Riferendosi al quotidiano Domani, che in prima pagina titolava “Santanchè ministra dei debiti indagata dai pm, difesa da Meloni”, l’esponente di governo aveva parlato di «sporche schifose pratiche», denunciando poi «una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti» nel prosieguo del suo intervento.
«Dall’attacco della ministra alla stampa – concludono Costante e Di Trapani – si capisce come questa classe politica voglia stringere sempre più il bavaglio intorno all’informazione».
Sulla vicenda è intervenuta anche Elisabetta Piccolotti, deputata dell’Alleanza Verdi Sinistra. «La protezione delle fonti dei giornalisti – il suo commento – è un diritto fondamentale senza il quale non avremmo libertà d’informazione ed è scandaloso che la ministra Santanchè abbia attaccato direttamente il quotidiano Il Domani parlando di operazioni schifose. Informare i cittadini non è mai un’operazione schifosa e chi pensi questo sta già sconfinando in autoritarie pretese di controllo. Non pensino di essere in Russia o nell’Ungheria di Orban».
Per la deputata, «il Domani e gli altri organi di stampa a partire da Report hanno solo fatto il proprio dovere. Se la ministra Santanchè contesta una fuga di notizie dalle procure – ha aggiunto – si rivolga al ministro della Giustizia e alle procure stesse. Se invece intende invocare un necessario garantismo allora si rivolga ai banchi del Parlamento».