Il protrarsi della grave crisi che sta attraversando l’editoria, regionale e nazionale, le condizioni in cui colleghe e colleghi precari sono costretti a lavorare per poter mantenere un posto di lavoro, e il comportamento che alcune aziende editoriali stanno adottando nonostante i richiami e le sollecitazioni già esternate dall’Associazione Stampa Umbra, ci portano a dover mettere nuovamente nero su bianco quello che il nostro sindacato denuncia da tempo.
Non sono mai tollerabili, e tantomeno lo sono oggi nelle condizioni in cui si trova il settore, i comportamenti palesemente irregolari che purtroppo continuano a protrarsi in diverse aziende umbre. Parliamo di collaborazioni abusive o abusate, di colleghe e colleghi che svolgono a tutti gli effetti un lavoro da redattori pur essendo semplici collaboratori, per altro pagati poco e male. Parliamo di colleghe e colleghi in pensione che continuano a rivestire ruoli e svolgere compiti assolutamente incompatibili con la propria condizione e con le regole previste per lo svolgimento della professione.
A questo punto – dopo svariate denunce – l’Asu si riserva di procedere con le dovute segnalazioni, al fine di ristabilire un minimo di giustizia in un mondo, quello dell’editoria, già provato da una crisi senza precedenti, e nel quale c’è un grande bisogno di giustizia e redistribuzione verso chi – soprattutto le colleghe e i colleghi più giovani e meno tutelati – oggi faticano a mettere insieme un salario dignitoso per andare avanti.
Il CONSIGLIO DIRETTIVO ASU