«Il segretario del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania – spiegano – è finito nel mirino di componenti del Consiglio territoriale di disciplina dell’Ordine della Campania che lo hanno querelato per diffamazione. Un atto sbagliato, perché le questioni politiche e di opinione dovrebbero essere dibattute nelle sedi di categoria e non nelle aule giudiziarie, e un tentativo di intimidazione nei confronti di un collega che ha agito e agisce a tutela della categoria e del diritto/dovere di informare. Come è dovere di un cronista, Silvestri ha ricostruito con trasparenza la vicenda del deferimento di Luigi Di Maio, in quanto pubblicista, all’organismo disciplinare di categoria che ha poi assolto il ministro e capo politico del Movimento 5 Stelle».
Una decisione, proseguono le 15 Assostampa, «che a molti, e non solo a Silvestri, è parsa assunta con eccessiva fretta e senza che il ministro e vicepremier spiegasse di persona davanti allo stesso Consiglio di disciplina. La vicenda è quella degli insulti, quel ‘giornalisti infimi sciacalli’ che Di Maio rivolse alla categoria, dopo l’assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi. Parole e azioni irricevibili e gravissime tanto più perché pronunciate da un rappresentante delle istituzioni, da un dirigente politico, da un collega pubblicista. Tre livelli su cui Silvestri, anche da dirigente sindacale, ha preteso chiarezza, unendosi con generosità a una battaglia che ha visto e vede impegnate la Federazione nazionale della Stampa italiana e le associazioni regionali, nella tutela non solo della categoria, ma della libertà di informazione che è un caposaldo della Costituzione e, per questo, bene comune dei cittadini della nostra Repubblica», concludono le Associazioni.
Anche il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, si schierano con Claudio Silvestri: «Siamo al fianco di chi ha ricostituito il sindacato in Campania con serietà e rigore», affermano.
Per Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai e segretario generale aggiunto della Fnsi, «se la polemica politica e le critiche, ancor di più tra enti di categoria, finiscono in tribunale, c’è qualcosa davvero che non va. La mia piena solidarietà al segretario del Sugc. Grazie Claudio – aggiunge – per il tuo lavoro quotidiano e appassionato».