sabato, Ottobre 5

“Dalla vicenda Sopaf deriva l’esigenza di un rinnovamento della dirigenza Inpgi”

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Sono d’accordo con il presidente Bossa sulla importanza di raccogliere le adesioni dei nuovi pensionati (e non solo) al nostro sindacato perché è solo stando insieme che possiamo difendere i nostri diritti ed enti di categoria dai quali dipendono le nostre pensioni e la assistenza per le malattie. Purtroppo succede che molti colleghi regolarmente iscritti al sindacato nel momento in cui vanno in pensione non sanno che l’iscrizione decade e che devono presentare una apposita domanda all’ Inpgi. Occorre quindi la collaborazione delle associazioni stampa regionali e dei  colleghi che le rappresentano negli enti di categoria per poterli contattare quando diventano pensionati.

Per quanto riguarda la difficile situazione dell’Inpgi è necessaria l’intensificazione della attività ispettiva nelle redazioni dove, purtroppo, il sindacato è sempre più debole e talvolta teme che segnalando situazioni di sospetta irregolarità possa danneggiare ulteriormente i colleghi interessati. A proposito poi della vicenda Sopaf dobbiamo pretendere la massima chiarezza perché i dubbi sono tanti, aumentati dal coinvolgimento del presidente Camporese e dalla mancata costituzione a parte civile dell’ Inpgi. Ho fiducia nella attività della magistratura ma ritengo che solo con un rinnovamento della dirigenza si potranno tirare fuori eventuali “scheletri dagli armadi”. “Scheletri” che magari non ci sono ma la situazione annunciata dal presidente Bossa, che ha ipotizzato anche “correttivi alle prestazioni Inpgi”  per risanare le casse dell’Ente, impone la massima trasparenza sulle operazioni finanziarie oggetto delle indagini e piena collaborazione con la magistratura da parte dell’Inpgi.

Per quanto riguarda la Casagit ed i casi di colleghi presunti responsabili di truffe di migliaia di euro per falsi rimborsi auspico che vengano segnalati ai Collegi di disciplina per gli opportuni provvedimenti. La deontologia professionale richiede ai giornalisti lealtà e solidarietà, principi ai quali viene meno chi ruba i soldi di tutti noi.
Infine rinnovo ancora una volta l’invito a snellire la burocrazia dei nostri enti di categoria ed auspico un maggiore dialogo tra loro per evitarci di dovere inviare a più destinatari ed in momenti diversi documenti e segnalazioni sulle situazioni personali e familiari.

Enzo Ferrini

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