sabato, Luglio 27

Conclusione dei lavori dell’assemblea dei giornalisti precari, autonomi e atipici dell’Umbria

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Si è tenuta giovedì 27 giugno l’assemblea dei giornalisti precari, autonomi e atipici dell’Umbria, promossa da Associazione Stampa Umbria e Commissione Lavoro Autonomo dell’Umbria in preparazione degli Stati Generali dell’Informazione Precaria in programma a Roma per l’11 e il 12 luglio prossimo, convocati dalla Fnsi su proposta della Commissione e dell’Assemblea Nazionale Lavoro Autonomo.

A conclusione dei lavori, a cui hanno partecipato rappresentanti del sindacato e del precariato del mondo dell’informazione regionale, i presenti evidenziano il bisogno di tanti colleghi e colleghe di fare degli Stati Generali, che vengono visti come un primo grande appuntamento, che potrebbe anche diventare fisso per monitorare la situazione, un momento in cui mettere le basi per una presa di coscienza generale della categoria sui tanti giornalisti sfruttati ogni giorno e sempre meno indipendenti nel loro fondamentale compito di informare. Si evidenzia altresì la necessità di creare delle proposte concrete.

La Commissione Lavoro Autonomo dell’Associazione Stampa Umbra ha avviato un monitoraggio dei colleghi free-lance e precari per arrivare a definire un quadro chiaro, con numeri, cifre e tipo di collaborazione di quanti in Umbria, lavorano nell’informazione con contratti atipici, e ogni giorno vedono ridursi compensi e diritti.

La Commissione Lavoro Autonomo dell’Associazione Stampa Umbra e il consiglio direttivo dello stesso organo, valuta in maniera estremamente positiva la proposta presentata dalla Commissione Nazionale Lavoro Autonomo alla Commissione plurilaterale per la definizione dell’Equo compenso, che prevede una retribuzione lorda calcolata alla pari del costo del redattore dipendente, maggiorata di contributi e altre spettanze, coerentemente con il contratto collettivo.

La Commissione e l’Associazione Stampa Umbra auspica inoltre un’applicazione puntuale e diffusa della Carta di Firenze, che sanziona lo sfruttamento dei giornalisti. In termini più assoluti, si auspica infine che la categoria comprenda che senza la stabilizzazione dei tanti colleghi precari sfruttati e sottopagati, è a rischio l’indipendenza di molta parte dell’informazione.

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