lunedì, Ottobre 14

Inpgi, entro il 30 settembre 2024 la comunicazione dei redditi 2023

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Sono tenuti all’invio tutti coloro che nell’anno di riferimento abbiano svolto attività giornalistica libero-professionale con partita Iva, mediante cessione di diritto d’autore, come attività ‘occasionale’, come partecipazione in società semplici o in associazioni fra professionisti.

Entro il 30 settembre 2024 i giornalisti lavoratori autonomi sono tenuti a comunicare all’Inpgi i redditi percepiti nel corso del 2023 per l’attività professionale svolta. Devono presentare la comunicazione tutti i giornalisti iscritti all’Istituto che nel periodo di riferimento abbiano svolto attività libero-professionale con partita Iva; come attività ‘occasionale’; come partecipazione in società semplici o in associazioni tra professionisti; mediante cessione di diritto d’autore.

La comunicazione va effettuata per via telematica, collegandosi al sito dedicato (clicca qui) tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Per l’accesso alla piattaforma online è necessario identificarsi tramite Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o Cie (Carta d’identità Elettronica). L’invio della comunicazione reddituale oltre il 30 settembre comporta l’addebito di una apposita sanzione.

Come ricordano da via Nizza, Il versamento del contributo soggettivo comporta il riconoscimento di un’anzianità contributiva pari a un anno (12 mesi) solo nel caso in cui il suo importo – compreso l’eventuale contributo aggiuntivo – non risulti inferiore al 12% (ridotto al 6% per i titolari di trattamento pensionistico diretto) del reddito minimo (pari per il 2023 a 17.504 euro). Un importo inferiore dà diritto ad una minore anzianità assicurativa. È riconosciuta, in ogni caso, un’anzianità pari ad almeno una mensilità. All’esito della procedura di comunicazione, il sistema indicherà le mensilità attribuite in ragione del reddito dichiarato e l’eventuale contributo aggiuntivo necessario per l’attribuzione di un’anzianità pari a 12 mesi.

L’importo del contributo a saldo dovuto risultante dalla comunicazione potrà essere versato in unica soluzione entro il 31 ottobre 2024 o in tre rate mensili, a partire sempre dal 31 ottobre. La scelta di dilazionare i pagamenti va indicata nella stessa comunicazione.

Sono tenuti all’invio anche coloro i quali – pur non avendo conseguito redditi da attività giornalistica libero-professionale – non hanno chiesto di essere sospesi dagli adempimenti contributivi per l’anno 2023. Gli interessati – pur dichiarando l’assenza di reddito autonomo – possono comunque versare il contributo minimo e aggiuntivo utile all’acquisizione dell’anzianità contributiva, oppure dichiarare di non voler versare la contribuzione e sospendere così, di fatto, la posizione assicurativa per il solo 2023.

Coloro i quali hanno cessato lo svolgimento dell’attività giornalistica libero professionale entro il 31 dicembre 2022 possono sospendere gli adempimenti contributivi compilando ed inoltrando all’Inpgi l’apposito modulo di cessazione (disponibile qui).

Infine, non sono tenuti all’invio della comunicazione reddituale i giornalisti che nel 2023 abbiano svolto l’attività professionale esclusivamente nell’ambito di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Per questi ultimi, gli adempimenti contributivi sono interamente a carico del committente. In tal caso, tuttavia, è necessario comunicare all’Inpgi le modalità con cui si svolge la professione utilizzando il modulo Dichiarazione di attività.

PER APPROFONDIRE
Tutte le informazioni utili e la guida alla compilazione della comunicazione dei redditi sono contenute nella Circolare n. 7 del 5 settembre 2024 del Servizio Entrate Contributive dell’Inpgi allegata di seguito.

(Foto: Kelly Sikkema su Unsplash)

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