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‘Giornalismo costruttivo’, Costante: «Per fare buona informazione serve lavoro di qualità»

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Anche il tema della sostenibilità del settore fra gli argomenti trattati durante il corso di formazione su ‘etica, deontologia e nuova informazione’ che si è svolto a Roma, mercoledì 12 giugno 2024, con – fra gli altri – la segretaria generale Fnsi e il presidente del Cnog, Carlo Bartoli.
«Il giornalismo è l’intermediazione tra un fatto e le persone, quell’attività che consente di diffondere la conoscenza di un evento attraverso un messaggio soggettivo e creativo. Un aspirante giornalista, allora, deve aver chiaro che lui non è la notizia, ma è solo veicolo di fatti. Se non si ha chiara la differenza tra comunicazione e giornalismo non si può fare il giornalista». Lo ha detto Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, partecipando mercoledì 12 giugno 2024 nella sede del Cnog, a Roma, al corso di formazione dal titolo ‘Giornalismo costruttivo tra etica, deontologia e nuova informazione’.

«L’informazione – ha proseguito – è qualcosa di creativo, ma oggettivo. La reputazione dei giornalisti sta tutta qui: nella quantità di verità che si riesce a trasmettere nel racconto dei fatti. Quando è fatto così il giornalismo è utile, perché consente a chi ne fruisce di interpretare la realtà, di formarsi un pensiero critico personale. E quando è fatta così l’informazione deve essere riconosciuta, e tutelata, come un bene pubblico, da sostenere e finanziare in modo adeguato, perché per fare bene il giornalista bisogna vivere facendo esclusivamente giornalismo. Per fare buona informazione serve lavoro di qualità».

Moderate da Dora Carapellese, nel corso dei lavori Assunta Corbo e Mariagrazia Villa hanno raccontato cosa è e di cosa si occupa il giornalismo costruttivo. «Ė innanzitutto un’opportunità per i colleghi e per il pubblico – ha evidenziato Corbo – L’occasione di raccontare una storia mettendo in evidenza le soluzioni a un problema e come queste risposte vengono elaborate».

Il giornalismo costruttivo pone dunque l’accento sulla «responsabilità che hanno i giornalisti quando con i loro articoli entrano nella vita delle persone» e sul loro ruolo nel «saper raccontare anche quello che funziona», per elevare il dibattito pubblico, ma anche «per toglierci da una percezione di impotenza», ha aggiunto.

A Villa, quindi, il compito di approfondire gli aspetti etici della comunicazione in un excursus che, partendo dalla definizione di etica e dalla etimologia (possibile) di ‘comunicazione’, è arrivato a presentate la ‘Carta etica del giornalismo costruttivo’.

Aperto dai saluti del vicepresidente Angelo Baiguini (in presenza) e del presidente del Cnog, Carlo Bartoli, collegato da remoto, al corso di formazione hanno preso parte anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, il presidente di Ucsi Lazio (e componente della giunta esecutiva Fnsi) Maurizio Di Schino, il presidente nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana Vincenzo Varagona, Marco Deriu presidente del Coordinamento nazionale Counsellor professionisti, Mirko di Bernardo professore associato di filosofia morale.

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